5.5.2013 – Intervento di Angelo Verdini, Presidente sezione ANPI di Arcevia

Buon giorno a tutti! L’Anpi di Arcevia nel nome dei suoi 138 iscritti saluta la vostra presenza, ringrazia Laura Boldrini per l’importante riconoscimento che ha voluto dare alla nostra città e alla sua storia e sottolinea il significato profondo della presenza, già avvenuta anche lo scorso 25 aprile sul Monte Sant’Angelo, di numerose classi delle scuole cittadine.

E’ bella questa piazza, si chiama piazza Garibaldi

un combattente del nostro Risorgimento

un padre nobile e coraggioso della nostra Patria-Paese

L’icona del suo volto , fin da bambini,occupa tutti gli immaginari

Segni scolpiti su pietra adornano le piazze

La parola incisa dura di più nel tempo

Dai segni si riconoscono le comunità

I suoi slanci, i suoi lampi, la sua costruzione, il suo lievito-madre

Con lieve stupore ci accorgiamo di apprendere che

Già nel 1849 gli arceviesi rischiavano per la Repubblica Romana

Generosa e intelligente come la costituzione che formulò

Apprendiamo che Luigi Mercantini abitò i vicoli che da qui si diramano

Per poi farci commuovere con la Spigolatrice di Sapri

Che in forma di tenera elegia narra la sconfitta di un’utopia, di un sogno ardito

E veniamo a sapere che all’inizio del Novecento gli anarchici arceviesi

Varcano simbolicamente questi confini stretti per solidarizzare

Con l’anarchico spagnolo Francisco Ferrer condannato a morte

Per la sua pedagogia libertaria

La piazza può apparite stretta , angusta e rinchiusa

Ma se ci si avvicina al belvedere e l’aria limpida sorregge lo sguardo

Si vede il mare e di là dal mare

E si allarga la storia e si aggiungono altre storie -ieri come oggi-

Di incontri, di scambi, di contaminazioni, di soccorso reciproco

E le distanze svaniscono nelle somiglianze

Se si entra nell’atrio del municipio -la casa dei cittadini-

C’è il memoriale con le immaginette timide e schive di tutti i morti della resistenza

La ricerca continua: ci sono nomi da inverare con una immagine

Ci sono spazi in cui collocare uomini coraggiosi, eroi finora sconosciuti

Di cui stiamo ricomponendo  con dedizione e pazienza i pezzi della biografia

La piazza così è ben munita e ben ornata

Bisogna che la piazza si riempia di nuovo di cittadinanza e di bene comune

Non di ammucchiate confuse e vocianti che gridano scomposte

La falsa libertà di servi scaltri e di cortigiani a pagamento

La ferocia dell’insulto razzista, dell’insulto di genere contro le donne,  dell’insulto omofobo

Ma di persone sincere, competenti e riflessive

Che raccontano storie vere di dolore e sogno ,di impegno e di progetto

Che intrecciano una politica vera, delicata e determinata, una partecipazione

Che sa comunicare,

Che entra nel circuito virtuoso delle istituzioni

Che la restituiscono ai cittadini forti e consapevoli,

che hanno imparato il mestiere di cittadini o che lo stanno imparando

e conoscono il valore e la bellezza dei doveri civili

E lo fanno con trasparenza, rispetto e giustizia

in forma di norme che spostano in avanti i riferimenti della convivenza civile

e rendono più prossime l’equità e l’uguaglianza e la pace

I partigiani e le partigiane che ricordiamo oggi

e i partigiani e le partigiane di ogni tempo e di ogni luogo

dai loro cieli luminosi e sorridenti si aspettano questo da noi

E noi siamo capaci di renderglielo con tenace dignità

EVVIVA LA RESISTENZA I SUOI VALORI E IL SUO FRUTTO PREZIOSO, LA COSTITUZIONE ITALIANA