Commemorazione 2012
Saluto di Angelo Verdini, Presidente ANPI-Arcevia
Un saluto a tutti voi che state qui stamattina
Un saluto alla vostra nobile presenza
Un saluto a tutti i resistenti e ai nostri speciali pensieri
Un saluto per definizione ha da essere breve e quindi, di fronte all’abbondanza della storia e della politica, del furore dei tempi e della passione dei sentimenti, bisogna necessariamente cercare l’essenziale e comunicarlo in maniera gentile e determinata. La poesia, discreta e potente abitatrice di noi, è capace di tutto ciò e allora facciamoci aiutare.
Nel libro “Calpestare l’oblio – Cento poeti italiani contro la minaccia incostituzionale, per la resistenza della memoria repubblicana” è presente anche Luigi Di Ruscio, poeta marchigiano, di Fermo, un poeta operaio, un poeta emigrante – quindi uno che se ne intende – il quale ha scritto tre versi semplici, molto umani e molto giusti
“per passare
dalla zona dell’angoscia alla gioia
a volte basta un passo solo”
Oggi l’angoscia è diffusa, ma la gioia è possibile
Decidiamo di farlo questo passo, decidiamo di cambiare passo
Un passo fiero, un passo di slancio, un passo dallo sguardo dritto
Un passo verso l’equità, praticata e rivendicata
Un passo che non arretra, che si porta dietro tutto il bene della memoria e della lotta,
Un passo che non calpesta,
fresco come l’acqua di sorgente di questo nostro amato paesaggio
Un passo colto ed intenzionale nella direzione degli ideali dei nostri partigiani, morti giovani per un tempo appena sognato ed ancora da inventare
Un passo che osa fronteggiare sempre l’orizzonte
Un passo da raccontare nei giorni di pane appena sfornato
Un passo lieve come una carezza
Sarà bella questa nuova andatura,
in forma di danza armoniosa e condivisa,
verso il bene comune che ci spetta e che ci aspetta.
Viva la Resistenza, Viva la Costituzione!
(Pausa)
Nel mio saluto dello scorso anno, avevo accennato che sul palco dell’orrore che comparve agli occhi di chi era risalito sul monte Sant’Angelo subito dopo l’eccidio, risaltava una camicetta di colore rosa. In un anno accadono tante cose, è accaduto che ho scritto questa poesia “Blusetta rosa” in memoria di Palmina Mazzarini uccisa a sei anni dai nazifascisti e della sua famiglia:
Dopo la neve del lungo inverno
i fiori tenui dell’albero del ciliegio e del biancospino
tornano al mondo
e si contendono l’azzurro del cielo
C’è posto per tutti nella casa
per chi fugge e per chi resta
per chi parla e per chi è muto
per i baci selvatici dietro la siepe
per i balli della fisarmonica
Il monte è tutto nostro
anche la grotta del diavolo
con il segreto del telaio d’oro
e dei suoi difensori modesti e imbattibili
Una mattina l’alba comincia prima
e i bagliori fanno intravedere
la paglia insanguinata
l’erba bruciata
la terra scavata
le travi crollate
Il rosa trapassa al rosso
lievemente scurito
dall’ignara rugiada
su un corpo di compostezza
di trecce intatte e sporgenza di piccole ossa
Ti incontrerò ancora
per non finire mai di raccontarti il monte
FINE